Mi manca il maestro delle elementari che porta un riccio in classe, le bocce d’acqua date ai braccianti durante la vendemmia per placare la sete, la gatta che partorisce i micetti sul letto, il Beta del babbo, le urla della mamma, il conforto, l’aranciata all’uscita di scuola, la pizza del giovedì d’estate al circolo di Gaiole, il corso di sax, la banda, le pozze di Lecchi, le superiori in fortezza, il Pegaso, l’odore del fieno, viale Ceccarini, via dei Monti Tiburtini, il cinema d’essai in pigiama, aiutare il nonno a vangare l’orto, la nonna a fare le ciambelle, il babbo a dare il ramato, la mamma a friggere i cenci, la festa in collina, Campo Imperatore, la noia, l’insostenibile leggerezza dell’essere.