Mi manca l’odore dei gradoni dello stadio, del fumo passivo e del Caffè Borghetti che beve quello vicino a te. Mi mancano i cori, le urla e gli abbracci con gli amici di sempre. Mi mancano i goal che non scorderai mai più e i giocatori che danno tutto per la maglia che hai cucita addosso fin da quando sei piccolo. Mi mancano i popcorn che mi comprava mio padre e il cuscino amaranto di mio nonno. Mi manca l’euforia di una città che ha aspettato 55 anni un momento del genere. Mi manca un calcio che per colpa dei soldi e del potere ha perso e ci ha tolto una malattia chiamata tifo, dalla quale però non guariremo mai!